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Il Centro Vaccinale per il paziente fragile del Policlinico Tor Vergata

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05.02.2024 - Comunicato Stampa

 

Migliorare l’azione di prevenzione collettiva e di sanità pubblica

Oggi 5 febbraio 2024 al Policlinico Tor Vergata di Roma si è svolto il convegno sul progetto “ Centro Vaccinale Ospedaliero per soggetti fragili e immunocompromessi “ attivato nel maggio 2023 presso il PTV, un eccellente esempio di centro vaccinale all’interno di una struttura ospedaliera pubblica, fortemente voluto dal Direttore Generale, Giuseppe Quintavalle del Policlinico insieme al Prof. Massimo Andreoni e la Prof.ssa Loredana Sarmati dell’Unità di Malattie Infettive.

Nel Piano Nazionale Prevenzione e Vaccini (PNPV) 2017 e 2023 viene valorizzata l’importanza delle strutture specialistiche ospedaliere e promossa l’offerta vaccinale attiva in ospedale, che viene individuato come luogo più adeguato per la valutazione del paziente fragile e immunocompromesso per l’offerta e la somministrazione vaccinale.

E’ sulla base di questo fermento culturale e, sull’esperienza di quanto avvenuto in altri Ospedali italiani, che si inserisce, l’attivazione, del Centro Vaccinale Ospedaliero (CVO) per soggetti fragili/immunocompromessi presso il Policlinico di Tor Vergata.

Presenti all’evento il Rettore della Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Prof. Nathan Levialdi Ghiron, Il Prof. Massimo Andreoni, Responsabile Scientifico SIMIT e la Prof.ssa Loredana Sarmati, direttore della UOC di Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata, Il Direttore Sanitario Prof. Andrea Magrini e molti altri Responsabili di Unità Cliniche che sono parte attiva in questo progetto.

Il Rettore, Prof. Levialdi Ghiron Nathan nel salutare e ringraziare i presenti dichiara: “ L’Università degli Studi di Tor Vergata vuole essere un esempio di buone pratiche nella clinica e nella ricerca e nella formazione dei giovani del futuro e si impegna, anche con queste iniziative, a creare cultura della prevenzione ed a dare risposte efficaci e di attenzione verso la popolazione piu’ fragile, sviluppando, grazie ai suoi eccellenti professionisti, percorsi dedicati”.

La finalità di questo incontro è stato quello di presentare il lavoro fatto fino ad oggi, alla luce dell’esperienza di quanto avvenuto in altri Ospedali Nazionali, dando parola a tutti gli specialisti e agli ambiti di patologia coinvolti nel progetto vaccinale nell’ospedale. La giornata è stato l’occasione per portare i numeri di pazienti e i vaccini somministrati, e dare parola su quanto emerge dalle linee guida specialistiche del paziente fragile, immunocompromesso o sottoposto a terapie immunosoppressive. I vaccini per molti nostri pazienti sono stati un reale strumento di lotta per mantenere un buon livello di salute“ dichiara la Prof.ssa Loredana Sarmati.

I vaccini, è stato ricordato, rappresentano, ancora oggi, il principale strumento di intervento medico associato all’eliminazione delle malattie infettive che un tempo uccidevano milioni di persone. Un recente studio ha concluso che dal 1924 solo negli Stati Uniti i vaccini abbiano prevenuto 40 milioni di casi di difterite, 35 milioni di casi di morbillo e un totale di 103 milioni di casi di malattie infantili.

Un rapporto da l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che oggi i vaccini prevengono 2,5 milioni di morti l’anno: ogni minuto cinque vite vengono salvate con i vaccini in tutto il mondo.

Un faro, come quello presente nella locandina del convegno, ecco cosa rappresentano i vaccini, uno strumento di prevenzione perché i dati ci dicono che hanno salvato molte vite e uno strumento che guarda e illumina il futuro guardando ai nuovi vaccini che hanno l’obiettivo di far fronte a malattie come la malaria, l’ebola, la dengue, così come quelli che sono sempre piu’ utilizzati quali quelli per la Epatite C e HPV che svolgono un ruolo fondamentale contri i tumori” aggiunge il Prof. Massimo Andreoni.

In Italia, il supplemento ordinario n. 15 alla GAZZETTA UFFICIALE n. 65 del 18 marzo 2017 - Serie generale ha dichiarato che il livello della Prevenzione collettiva e sanità pubblica include le attività e le prestazioni volte a tutelare la salute e la sicurezza della comunità da rischi infettivi, ambientali, legati alle condizioni di lavoro, correlati agli stili di vita e ha riconosciuto come prima area di intervento ‘Sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie, inclusi i programmi vaccinali’.

Il Piano di Prevenzione Attiva 2023-2025 ha confermato la rivoluzione culturale nella concezione e nell’approccio alla prevenzione, in quanto Stato e Regioni si sono impegnati per un’azione concreta, finalizzata alla “prevenzione attiva”, con un coinvolgimento integrato dei vari soggetti del Servizio Sanitario Nazionale impegnati nelle attività di prevenzione. L’approccio da adottare non doveva più essere quello coattivo, tipico degli interventi tradizionali di prevenzione, bensì proattivo, di promozione e adesione consapevole da parte del cittadino

 

 

 

 

Il Centro Vaccinale per il paziente fragile del Policlinico Tor Vergata

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