Prendersi cura anche del dolore e della sofferenza. È a partire da questo impegno che il Policlinico Tor Vergata ha
promosso, nel febbraio del 2003, l´avvio e la successiva implementazione del progetto Ospedale senza dolore, nato dalle Linee Guida della
Conferenza Stato - Regioni, il 24 maggio del 2001 (*), con l´obiettivo di cambiare attitudini e comportamenti degli
operatori sanitari e dei cittadini nei confronti di un fenomeno - il dolore - a volte sottovalutato e considerato
un evento ineluttabile.
L’“Ospedale senza dolore” nasce al Policlinico con deliberazione n° 144 del 21 febbraio 2003 (*) che istituisce il
Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) così come previsto dalle normative vigenti; con deliberazione n° 256 del
22 marzo 2004 (*) viene approvata la seconda fase del progetto aziendale “Ospedale senza dolore” proponendo alla
Regione Lazio l’individuazione di questa struttura quale Centro di Riferimento Regionale.
L’essenza del progetto è quella di collocare il dolore associato agli eventi fisici ed alla malattia in una più
vasta cornice esistenziale ed antropologica ed agire per alleviare o, ove è possibile, eliminare il dolore
associato a tutte le prestazioni curative, diagnostiche e terapeutiche. In altre parole, individuare le
situazioni ed i luoghi in cui il dolore deve essere evitato e/o alleviato.
Nello specifico il progetto si propone di sviluppare conoscenze finalizzate ad aumentare e migliorare le competenze
di tutti gli operatori nel controllo del dolore, favorendo la creazione di una mentalità di servizio con finalità
educative, di sensibilizzazione ed operative. A tal fine dal 2001 (anno di apertura del PTV) ad oggi gli operatori
sanitari, (medici di medicina generale, oncologi, anestesisti, reumatologi, fisiatri, ortopedici ed infermieri
professionali), hanno partecipato a corsi di perfezionamento e master inerenti l’approccio ed il trattamento del
dolore. Il progetto “Ospedale senza dolore”, inoltre, persegue altri due obiettivi: individuare i modelli che garantiscano
la qualità dell’assistenza sanitaria e favoriscano il dialogo, per superare i limiti della mera tecnica;
realizzare pubblicazioni e materiale informativo sul tema del dolore per gli utenti, le famiglie e i cittadini.
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